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Anobium
Punctatum, o
Tarlo
Domestico. Il più diffuso in
Italia, l’adulto misura 5mm. è molto piccolo, difficile da individuare; il periodo di sfarfallamento va da giugno ad agosto. La femmina del
Tarlo
depone in piccole fessure e imperfezioni del legno dalle 20-60 uova e
questo stadio dura dai 15-60gg, in base alla temperatura più o meno favorevole. Lo
stadio di larva, per il Tarlo
domestico, ha una durata di circa 3 anni, quello di pupa dura 20-30gg. e infine
la durata della vita da adulto del
Tarlo
è di appena 20-30gg. Questo
Tarlo
attacca sia legni teneri che duri; la larva è in grado di nutrirsi di
qualsiasi materiale
grazie a particolari enzimi presenti nel suo intestino, prediligono quercia, faggio,
legni stagionati
stagionati e con
Muffe.
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Lyctus
Brunneus, o Lictide Comune.
Questa specie di
Tarlo
ha un corpo appiattito, di colore rosso-bruno con antenne rivolte in avanti. Il
Tarlo
adulto raggiunge la lunghezza di 4mm. ed è un
Tarlo
che vola, quindi lo possiamo vedere spesso attaccato alle pareti della nostra
casa. Il periodo di sfarfallamento inizia tra aprile-maggio fino a
luglio-agosto, e in condizioni climatiche favorevoli, il ciclo riproduttivo
dura circa 1 anno. La femmina depone 50-60 uova dalla particolare forma allungata, vengono deposte ben nascoste nel legno, all’interno dei vasi che
emergono dalla superficie del legno, e con una temperatura di 20-23°C, si
schiudono dopo 8gg. Lo stadio di larva ha una durata di 6-12 mesi, il
Tarlo
divenuto adulto si apre un foro circolare di 1-1,5mm. e la sua vita di
Tarlo adulto varia da 3-6 settimane. Questo
Tarlo
si può considerare un vero e proprio professionista nel suo lavoro; inizia
sempre dal basso, dal pavimento in legno o
Parquet,
continua sui rivestimenti infissi, porte, mobili, fino alle travature del
soffitto. Uno degli elementi che favoriscono l’attacco di questa specie di
Tarlo
sono i legni nei quali vi è la presenza di amido di cui oggi si fa molto uso, per esempio legno di noce, castagno, ciliegio, acero, olivo, nocciolo, quercia
e soprattutto l’albumo di quest’ultimo, ma anche nei legni tropicali che sono
divenuti di vasto uso. L’infestazione di questo
Tarlo
in Italia è fra le più dannose in quanto ci si accorge
dell’infestazione quando ormai il legno intaccato è ormai ridotto a nulla,
semplice farina.
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Xestobium
Rufovillosum, o Orologio della Morte.
Tarlo
della famiglia degli Anobidi, l’adulto ha una lunghezza di 3-4mm., la femmina depone 40-60 uova che schiudono a seconda della temperatura dopo 15-50gg. Mentre la vita larvale può durare a 1 a 10 anni, lo stadio di pupa è breve
come la vita dell’adulto solo 20-25gg. I mesi di sfarfallamento
del
Tarlo
adulto sono aprile e maggio, inoltre questo
Tarlo
predilige legnami duri come infissi, strutture lignee, ecc. con presenza di
alterazioni provocate da
Muffe.
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Hylotrupes Bajulus, o Capricorno delle Case.
Il
Tarlo
adulto ha una lunghezza di 1,5-2cm. con due antenne di circa 1cm., è
dotato di ali che gli
permettono di fare lunghi voli e, spostandosi attacca e infesta altri
siti ma senza attaccare la
superficie del legno e a differenza di altre specie di
Tarli,
i fori si vedono dopo la prima generazione,
ma lo si può individuare dal rumore delle sue robuste mascelle. Il
periodo di sfarfallamento avviene
nei mesi da giugno ad agosto e la femmina di questo
Tarlo
depone 100-200 uova e, a seconda della
temperatura, le uova rimangono in questo stadio da 6- 48 giorni. La
larva di questa specie di
Tarlo
è bianca, cresce fino a 4cm, con la parte anteriore più larga, due
scure mandibole con cui forma
dei fori di 6-8mm. Complessivamente lo stadio di larva-pupa è molto
lunga: dai 3-11 anni, la trasformazione da larva a pupa
avviene verso l’esterno del foro,e quando diventa
Tarlo
adulto esce aprendosi l'ultima sottile pellicola rimasta. La vita del
Tarlo
adulto è di sole 2-3 settimane e si svolge nel legno come anche
l’accoppiamento. Il
Tarlo
delle case, predilige legni
teneri, asciutti e resinosi ed è infatti un grande pericolo perché
attacca il legno che viene impiegato per le armature dei tetti
delle nostre case, attacca travi di sostegno e solai come anche quello
degli infissi e per ultimi anche i mobili.
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Kalotermes Flavicollis, o
Termite Gialla
Questa specie
presenta le forme riproduttive alate di colore scuro, lunghe 10-12 mm., e con il pronoto giallo castano. I soldati, più chiari, grigiastri, raggiungono invece la lunghezza di 7 mm, di cui la metà spetta al grosso capo. La termite dal collo giallo vive in colonie poco numerose, di solito 400-500
individui (al massimo 1000-2000), formate da una coppia di reali e una casta di soldati presenti in numero costante e ridotto (1 ogni 20-40 individui). Non esistono gli operai, per cui sono le forme giovanili che si occupano delle operazioni di
scavo del nido, dell' elaborazione delle
delle sostanze che contengono cellulosa e
dell’alimentazione delle covate. La sciamatura si svolge da luglio ad ottobre. Gli alati volano poco e
abitualmente fondano la colonia nelle ferite degli alberi, nel tronco e nei rami, spesso causate, in città, da urti di
autovetture. Queste termiti attaccano il legno morto di diverse latifoglie: platano, gelso, bagolaro, olmo, quercia, robinia, noce, e di alcuni alberi da frutto (olivo, fico, vite). Più raramente l’attacco è rivolto al legno in opera. In ogni caso
il nido è sempre collocato nel legno stesso in superficie, al di fuori del terreno (termite del legno asciutto).
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Reticulitermes Lucifugus, o Termite nera
Gli alati di questa
termite sotterranea sono uniformemente nerastri e leggermente più piccoli di quelli della specie precedente (9-11 mm). I soldati, di color
giallastro, sono muniti di un capo robusto dotato di mandibole molto sviluppate.Gli operai
sono simili ai soldati ma presentano il capo
rotondeggiante. Ogni colonia è costituita
anche da centinaia di migliaia di individui comprendenti operai, soldati e molti reali
di complemento. Infatti, nonostante la sciamatura avvenga nei mesi di giugno-luglio, e limitatamente possa proseguire per tutto l’anno, sembra che i reali veri non
siano presenti. Si suppone che nella maggioranza dei casi gli adulti sciamanti non
siano in grado di fondare nuove colonie, in quanto avrebbero perso la capacità di
sopravvivere alle condizioni ambientali esterne. Le infestazioni si diffondono per
propaggine partendo dal terreno. Questa specie può costruire dei camminamenti protetti aerei (cannelli o camini), ottenuti impastando terra e
saliva, per raggiungere nuovi ambienti ove costruire colonie oppure utilizzare
materiali di cellulosa (termite del legno umido). I cannelli, lunghi anche diversi metri, hanno
l’aspetto di cordoncini terrosi e corrono da pavimento a soffitto sulle pareti, spingendosi verso l’alto. Qualche volta pendono verso
il basso come piccole stalagmiti. I substrati attaccati sono le ceppaie delle piante e il legno morto, compreso quello dei
pali di sostegno dei vigneti e dei frutteti. In città gli insetti causano gravi danni alle travature in legno di solai, tetti,
infissi di vecchi edifici, fino ai piani superiori. Infestano anche biblioteche, archivi, chiese, traversine ferroviarie, e non sono
rari i casi di crolli dovuti al cedimento strutturale improvviso di grosse travi, apparentemente sane all’esterno, ma completamente
svuotate.
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